Mezzo secolo rincorrendo il mondo - Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto

Mezzo secolo rincorrendo il mondo - Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto
2ª edizione – Youcanprint – 568 pagine – 2023

venerdì 15 dicembre 2023

La riedizione di dicembre è in

assoluto il mio più bel libro pubblicato

La 2ª edizione stampata a giugno [del 2023; n.d.r.] del mio 6° libro già di per sé era il mio lavoro fatto meglio. In seguito, metà anno dopo (ossia a dicembre), ho fatto una riedizione di essa diventando ancora molto più bella e aggiungendo altre 4 pagine. Infatti, adesso ho modificato l’intero libro rivoltandolo come un calzino. Come a volte capita nel mondo editoriale, dopo la prima sfornata ci ho lavorato ancora tanto – caratterialmente sono incontentabile e voglio sempre il massimo da me stesso – e il risultato, lasciatemelo dire, è diventato fantastico: me la godo, abbiate pazienza ma… quanno ce vo’ ce vo’. La riedizione di fine anno è migliorata notevolmente rispetto al lavoro svolto all’inizio dell’estate, diventando il mio lavoro editoriale uscito più ben fatto in assoluto: ora è il mio fiore all’occhiello. Del resto v’invito a dare un’occhiata su come sia stata modificata l’impaginazione: guardate questo Blog e fatelo scorrere a mo’ di rullo verso il basso, così vi appare gran parte del lavoro grafico. Ciò che qui di seguito si vede è uguale preciso a quello che è in vendita e che si può richiedere da Youcanprint, insomma la parte interna del libro adesso in vendita è al 100% simile a ciò che c’è in questa impaginazione grafica. In concreto c’è stato un altro aumento di pagine, passando dalle 564 dell’estate alle 568 della riedizione dicembrina.

Si è giovani finché si è capaci d’imparare, dice un vecchio detto che io ho preso alla lettera perché amo imparare… tuttora. Non penso di dire una cacchiata quando sostengo che oggi io scriva meglio (e non di poco) rispetto ad anni fa. Sono dell’idea che la mente vada sempre tenuta in allenamento, ed è un grosso errore smettere di farlo dopo il percorso scolastico perché altrimenti si rischia che poi affiori qualche nuova lacuna che magari prima era sconosciuta. La mente è come il corpo umano: entrambe le cose se non sono stimolate s’impigriscono e perdono di efficienza.

Tuttavia, al di là di tutto, c’è una nota dolente: la cosa anomala è che tra i miei libri pubblicati quest’ultimo (in particolar modo la riedizione) è – come ho detto – senza alcun dubbio il migliore… eppure è nel contempo quello che vende di meno: me ne faccio una ragione. Dipende forse dall’eccessivo numero di pagine e il conseguente aumento di prezzo rispetto alla 1ª edizione? Può darsi, ma non solo. Sì, lo so, per evitare questa linea fallimentare dovrei promuoverlo qua e là come fanno tutti, ma non mi va di sbattermi. E rivolgermi ai “Vespa Club”? Non fa per me essere coinvolto in certi eventi aperti al pubblico, dove si intuisce subito che lì nessuno, tra i possibili acquirenti, spenderebbe oltre i 22 euro per un libro. Lì va bene per chi ha da proporre un libro che tratta esclusivamente dei viaggi in Vespa, diventando quindi un argomento incollante tra i vespisti presenti. Per me è diverso, perché il mio libro parla non solo della Vespa ma di tante altre cose e quindi può interessare di meno nei vari Vespa Club. Diciamoci la verità: come potrei proporre un libro di 34 euro, scontandolo magari a 25 o a 24? Lì non è il mio posto adatto, ed è per questo che io veda con più ottimismo altre soluzioni. Dovendo eventualmente scegliere, nel mio caso penso che mi convenga di più fare la presentazione in una bella libreria o in una biblioteca, anziché in un locale adibito a ristoro o pizzeria: le mense e i banchetti sono l’ideale per chi ha da proporre libri con i prezzi medio-bassi, per me invece sarebbero un fiasco. È vero che gli appassionati esulano da questo cliché, non facendosi condizionare dai costi, e sono disposti a spendere anche cifre importanti superiori ai 30 o 40 euro, ma di certo è difficile trovare queste persone nei Club dove, nella gran maggioranza delle situazioni, solo quando si chiedono cifre assai abbordabili si coinvolgono perfino i non appassionati, gente che nella normalità non avrebbe mai comprato alcun libro. È una questione di prezzi di copertina: quelli con le cifre basse li comprano un po’ tutti, mentre quelli con i prezzi più alti li prendono solo gli appassionati ed è ovvio che sia così. E questo mio libro è tagliato fuori in partenza in tanti posti, proprio perché non è economico. In conclusione non ho tutta questa smania di fare le presentazioni del mio libro. È chiaro che da parte mia sia sbagliatissimo e controproducente comportarmi così, anche perché i libri si vendono se si promuovono… altrimenti nisba. Non si vende ciò che non si mostra, e se non si mostra non si ha mai un tornaconto sia economico sia d’immagine: è risaputo. Evitando le promozioni aperte al pubblico, quelle accompagnate da offerte culinarie, è inevitabile però che alla resa dei conti questo libro diventi un buco nell’acqua… con le vendite ridotte all’osso, anche se mi auspico che alla lunga le cose migliorino. Mi pento quindi di averlo fatto? Assolutamente no, giacché non potrò mai pentirmi di aver realizzato una cosa cui ci tenevo tantissimo: d’altronde i soldi vanno e vengono e preferisco spenderli così, tenendo attivo il cervello, anziché farlo oziando al bar. Pertanto, seppure sono in perdita lo rifarei di nuovo, in quanto desidererei che quest’ultimo lavoro diventi – mi si permetta la baldanza – il mio lascito quasi culturale. Sono da ricovero? Boh.

Io non sono una persona normale, basti pensare che ho abbandonato al suo destino la ‘Vespa 200 Rally’ (la mia Gigia) con la quale andai in India: una cosa che non fa nessuno… ma io – ripeto – non sono mai stato un tipo normale. Eh, già; il mio comportamento, il mio distacco verso il mezzo che ho usato. Mi si dice che io sia l’unico ad agire così… fregandomene. Beh, considero i veicoli delle semplici macchine e non anime da venerare e da ostentare: in un’officina meccanica di Rovellasca (un paese vicino alla mia nativa Cermenate) ho abbandonato la Gigia, quando chiunque altro al mio posto l’avrebbe vezzeggiata e custodita come un cimelio. Io, però, sono disinteressato all’attaccamento delle cose, al senso del possesso: sono fatto così e non mi pongo il quesito se ciò sia un bene o un male perché non m’importa. Come non m’importa collezionare scooter antichi (e ingombranti) solo per tenerli in bella mostra, seppur non funzionano. Io voglio motocicli vivi, da poter ancora usare, mentre per quelli morti è meglio che vada a vederli altrove.

Comunque, se me ne frego di tenermi stretto la mia Gigia… figuriamoci se consideri importante la promozione di un mio libro: lo fanno le persone normali, ma io non lo sono. Ho le mie paturnie, non seguo le regole del “così fan tutti”, ho un gran brutto carattere e non è facile avermi accanto. Dipende forse dal fatto che all’età di quattro anni mi persi a Bergamo? Ero dalla bàlia, e dovevo portare una busta d’insalata verso la casa vicina. Solo che anziché andare a sinistra, svoltai a destra e così mi smarrii. Vagai per il centro della città, con il sacchetto d’insalata che un po’ si perse lungo il cammino... ma fui tranquillo. Poi mi raggiunsero due carabinieri con le proprie moto, ma io non volli salirci sopra e quindi dovette arrivare una macchina dei carabinieri per portarmi finalmente dalla bàlia. Rompevo già le scatole a quattro anni, a quanto pare; quindi non potevo crescere come tutti gli altri: non avrei potuto essere normale, non c’erano le premesse. 

Adesso rispondo a una domanda che mi è stata fatta da più persone, ossia perché un Lettore dovrebbe essere ispirato a comprare questo libro? Come ho detto all’inizio, ribadisco che questo è il mio migliore pubblicato, il più bello, essendo un armonioso groviglio di tutti gli altri miei pubblicati e con le innumerevoli modifiche certosine che lo arricchiscono. Grazie all’esperienza acquisita questo è il più completo e il più curato… di parecchio rispetto a prima. Non farò altri libri sui viaggi perché questa è la mia opera omnia; è il massimo che io possa fare, più di così non ne sarei capace. Insomma, raggruppa mezzo secolo della mia vita ed è perciò quello più rappresentativo, il mio ultimo che parli di viaggi, di conseguenza non ho potuto evitare di mettere tanta legna sul fuoco perché non ha senso ridurlo. Ho sempre amato i viaggi, sin da quando ero giovane, deciso a licenziarmi quando il datore di lavoro non mi concedeva dei mesi di permesso non retribuito, nella speranza di trovarne un altro al mio ritorno (cosa che, però, non sempre succedeva). Ma io volevo andare in India con la Vespa (e starmene via senza date da rispettare, al punto che in quel viaggio stetti lontano dall’Italia undici mesi), o starmene via sette mesi nel Sud America… e di conseguenza, senza tentennamenti, non avevo alternative che dire addio ai miei posti di lavoro, oppure ottenere permessi non retribuiti (ma in questo caso solo in un paio di occasioni è stato possibile farlo, perché di norma non è mai concesso). Ovunque ho ricevuto calorosa ospitalità e aiuti da parte dei nativi, ho familiarizzato con una moltitudine di persone... alcune delle quali sono poi venute a trovarmi in Italia.

 Oltre al tema dei viaggi faccio pure delle analisi, che io penso possano essere una miniera d’informazioni accompagnati, mi auspico, da una buona lettura. Alla domanda fattami potrei rispondere in maniera sbrigativa con il dire che questo libro non parla solo di viaggi, ma anche di altro: infatti, c’è un capitolo finale in cui c’è perfino un racconto filosofico per adolescenti, che potrebbe incuriosire. Non solo, oltre ai racconti di esperienze di viaggi, che sono pur sempre il piatto forte, in queste pagine ho voluto rimarcare una mia filosofia di vita che va al di là del girare fisicamente il mondo, bensì vuole essere pure un mio viaggio introspettivo.

 

Scheda tecnica

* Titolo:  “Mezzo secolo rincorrendo il mondo – Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto”-

* Autore: Giorgio Càeran.

* Editore: ‘Youcanprint’.

* Pubblicato: nel giugno 2023 (in 2ª edizione), mentre la riedizione è del dicembre 2023.

* 568 pagine, con cucitura a filo di refe (il peso del libro ora è 1,1 kg).

* Formato: cm 17 x 24 – copertina da 300 grammi con le alette larghe 9 cm.

* Battitura del testo e impaginazione grafica: Giorgio Càeran.

* Copertina: Marika Moreschi e Giorgio Càeran.

* Ci sono due prefazioni: una di Riccardo Costagliola (Presidente ‘Fondazione Piaggio’ e quindi del ‘Museo Piaggio’) e l’altra di Luca Gianotti (guida di viaggi a piedi e tra i fondatori della ‘Compagnia dei Cammini’).

* Prezzo di copertina:34, però quelle pubblicate nel giugno 2023 le vendo a 23,50 euro con uno sconto del 30,88% a 25,50 in caso di spedizione postale –;  invece per le copie modificate nel dicembre dello stesso anno, ossia quelle con 568 pagine, adesso ne ho appena 2 che vendo a 31 euro – a 33 in caso di spedizione postale, oppure a 36,30 se si vuole andare sul sicuro con la formula ‘pieghi di libri raccomandato’. Le copie con 568 pagine le ordino man mano che mi siano richieste: è inutile prenotarle, tanto lo si fa tranquillamente quando serve.

* Chi intenda rivolgersi direttamente a Youcanprint sappia che chiunque, che non sia l’autore, per la spedizione, che avviene tramite un corriere, ai 34 euro ci sono da aggiungere 2,99 euro indipendentemente dalla quantità di copie richieste: dalla ricezione dell’ordine e il pagamento, il libro si riceverà in circa 7 giorni lavorativi. Pertanto il tutto diventa 34 + 2,99 = 36,99 euro. Eventualmente potrei fare io da tramite ma non per una copia sola, risparmiando così qualcosa: mi farei spedire le copie ed io poi le invierei al richiedente con tanto di dedica ottenendo pure un piccolo risparmio. Oppure il libro potrei farlo spedire da Youcanprint direttamente all’indirizzo del richiedente, facendogli pagare la stessa cifra che pagherei io… senza che ci guadagnassi neanche 1 centesimo (per la dedica, invece, ci s’incontrerà in seguito). C’è da considerare che in ogni momento si possono stampare tutte le copie di libri richieste… anche se fosse una sola.

* ISBN: 979-12-21481-47-1 

* Chi volesse avere una panoramica del libro clicchi sul link qui di seguito:

https://www.youcanprint.it/mezzo-secolo-rincorrendo-il-mondo/b/795a9550-7a57-5bb7-ba7e-f95ce831e598?

 


L’invidia è una brutta cosa 

Sempre più spesso capita che dei motociclisti m’inviano messaggi da far rizzare i capelli. C’è chi dice che per viaggiare ci vuole una certa disponibilità economica; per stare un anno con le palle al vento o sei ricco di famiglia, o comunque non hai bisogno di conservarti un posto di lavoro, che in pratica è la stessa cosa. Oppure vivi di sponsor, che è un’ottima alternativa, ma ti servono conoscenze o un certosino lavoro di contatti. Quindi sì: tutto bello, ma le favole teniamole buone per i nipotini alla domenica. C’è anche chi mi scrive che dev’essere bello non avere un cazzo da fare nella vita. E ce ne sono altri su questo tono: io vorrei avere a che fare con veri centauri, non con quelli della domenica. La cosa più stupida è sentirmi dire che io non do niente al pianeta e alla società. Eppure con questo “so tutto io” sarei disposto a fare una scommessa, con questa semplice domanda: «Alla fin fine chi di noi due ha lavorato di più?» Nonostante le mie lunghe interruzioni ne ho fatti parecchi di anni lavorativi, e lui? Comunque di gente mentalmente pigra, che ha sempre mille scuse pronte, ne faccio volentieri a meno. Ancorandomi ancora al discorso economico (che sembra l’unica cosa che interessi a parecchia gente sedentaria), rivelo che non ho mai acquistato un’automobile nuova, bensì le prendo sempre di seconda mano e le sfrutto fino al limite. Una vettura nuova mi sarebbe costata l’equivalente di una dozzina d’anni di viaggi. Intendo dire che è importante la scelta di vita che uno si prefigge; è ovvio che si deve scartare qualcosa. Rinuncio a delle cose, che non reputo indispensabili, e ciò che risparmio nell’evitare quelle spese superflue… le metto in scelte che ritengo più gratificanti. Certo, se per fare i vecchi viaggi illimitati nel tempo (tanto amati) non fossi ricorso ai vari licenziamenti – oltre ai mesi pagati senza contributi in Iran e ai permessi non retribuiti ottenuti in un paio di occasioni – sarei andato in pensione quattro o cinque anni prima. E invece ci sono andato nell’aprile 2017 (all’età di 65 anni con 43 di contributi, quindi a quota 108… tanto per capirci). Tuttavia, nonostante la grande fregatura subìta, non rimpiango affatto le mie scelte.

Intendiamoci, a volte può essere come dicono, ma non sempre è così. Ciò che davvero occorre è la determinazione e l’adattarsi a ogni cosa, compresi il mangiare quel che capita e il dormire all’aperto. Tutto il resto è superfluo. Ah, un’altra cosa: in quegli anni non c’era internet (oggi talmente indispensabile, che se non c’è diventa impossibile viaggiare). Ripeto: i soldi non sono la cosa principale per fare lunghi e avventurosi viaggi, lo è molto di più la forza di volontà e soprattutto il non piangersi addosso. Vista la mia età, non sopporto il modo superficiale di analizzare le cose: le solite scuse adottate da chi, in realtà, non vuole rimboccarsi le maniche e quindi rinuncia di andare… verso la scoperta del mondo. 

È vero che, come la si giri, una certa disponibilità economica occorra… ma assai meno di quanto si pensi. Perché? Semplicemente perché per viaggiare serve la filosofia della coperta corta: ne faccio a meno dello smartphone di ultima generazione e di altre cose, per far fronte ad altre che interessano di più. È chiaro, però, che se non si rinuncia a niente, o si rinuncia a poco, alla fin fine diventa tutto più complicato. Ma allora a questo punto pongo una domanda: «Che cosa davvero interessa?». Ognuno qui risponda come crede, ma che sia sincero. Di tutti i miei viaggi, e ne ho fatti un bel po’ in quattro continenti, non ho mai speso cifre folli… mai. Negli anni Settanta feci quel viaggio in Vespa verso l’India e il Nepal, standomene via 334 giorni... eppure non sono mai stato ricco (né io né la mia famiglia), e non ho mai utilizzato uno Sponsor.

C’è chi mi fa notare che il mondo sia cambiato assai rispetto agli anni Settanta, dicendo che attualmente è impossibile abbandonare il proprio lavoro e sperare di trovarne un altro al ritorno dal viaggio dei sogni. Si dice che in proporzione i salari a quei tempi avevano un valore che ha permesso a quella generazione di fare risparmi, comprarsi un alloggio, alcuni perfino le case di vacanza, si acquistava con una relativa facilità un’automobile, elettrodomestici e altro. Il fatto stesso con cui io riuscivo poi a recuperare un lavoro è una prova di quanto i tempi fossero diversi, e in meglio a suo avviso, almeno di sicuro sotto questo aspetto. Mi si spiega che adesso non c’è la stessa offerta lavorativa di cinquant’anni fa, né la stessa onestà intellettuale dei datori di lavoro, né la buona fede delle istituzioni. Aggiungendo che licenziarsi e star via un anno a spese proprie si poteva fare quando ero giovane io e questa cosa era molto più fattibile per la maggior parte delle persone. Oggi – continua – tipi come me siamo la rarità, perché oggi non si riesce ad andare economicamente oltre la settimana di viaggio. Capisco questa frustrazione e non ho niente da obiettare: si dicono cose giuste e sacrosante. Tuttavia, in quegli quegli anni non mi sembra di aver notato chissà quanti altri miei coetanei pronti a licenziarsi per intraprendere viaggi di ogni genere: io non ne ho conosciuto nessuno che l’abbia fatto. Perché altri no? Se fosse stato così facile, come mai non ho visto altri miei coetanei a fare altrettanto? È tutto qui il quesito, non tanto l’epoca. Se si vuole risparmiare, necessita uscire dall’Europa: si è disposti a farlo?

Si consideri che negli anni Settanta dell’altro secolo, ossia proprio quando mi licenziavo più volte per viaggiare, ci fu una fortissima crisi lavorativa che causò la chiusura di parecchie fabbriche. Parlo del quinquennio che va dal 1973 al 1978, con il periodo iniziale condito dall’austerità a causa della crisi energetica. Ripresomi a fatica dopo la caduta sulla strada dal ritorno da Capo Nord, la mia urgenza era di trovare subito un posto lavorativo provvisorio… perché avevo la mente già proiettata nell’immediato futuro. Ammetto che in questo caso non ci furono problemi per essere assunto, dapprima in forma provvisoria e dopo a tempo indeterminato. Andava benissimo per lo scopo che mi ero prefisso: lavorare qualche mese e poi partire. Era una cosa che mi tenevo ben stretta, senza far sapere niente a nessuno soprattutto sul posto di lavoro per non complicarmi la vita. Dopo essermi licenziato dalla ‘Arti Grafiche Maspero & Fontana’ al termine di sei anni lavorativi, mi sono quindi licenziato di nuovo dopo nove mesi alle dipendenze di ‘Rio Mare - Trinity’, una famosa ditta alimentare del tonno (sempre a Cermenate, dove c’è tuttora solo che non è più ‘Trinity’ ma ‘Bolton’). Avevo nella testa l’India e volevo andarci senza essere condizionato dall’esiguo periodo di ferie. Ricordo che mia madre non era affatto contenta di questa mia decisione, e tra noi ci furono accese discussioni, ma alla fine si era dovuta adattare ancora una volta alla mia determinazione. Il difficile, semmai, per me è stato al ritorno dall’India dopo essere stato via undici mesi. 

Io mi licenziavo, certo, ma non era così automatico che trovassi un buon lavoro al mio rientro in Italia… e, infatti, al ritorno dall’India vissi più di sedici mesi senza riuscire a trovare alcunché, tranne lavoretti saltuari. Non sempre andava bene. Per avere un’idea di quel periodo, c’è da tener presente che dall’India tornai il 20 luglio 1978 e ho dovuto attendere fino al dicembre 1979 per riuscire finalmente ad avere un posto di lavoro stabile e neanche ben retribuito. In definitiva, qual è la principale differenza tra adesso e allora? In quegli anni, anche nei periodi di crisi più neri e con l’inflazione galoppante (e inarrestabile) di circa mezzo secolo fa c’era un ottimismo verso il futuro, che invece oggi non c’è. Ecco, questa è la differenza che più mi colpisce: allora la crisi durò quasi sei anni, oggi invece – che è iniziata nel 2008 – non si sa quando finirà… almeno in Italia. A questo proposito va detto che l’attuale crisi è mondiale, ma l’Italia ne ha anche una interna, quella fiscale.

sabato 11 novembre 2023

Adotta un vespista, adotta Ilario Lavarra

Siamo a metà novembre 2023 e tre giorni fa su Messenger-Facebook ho ricevuto un messaggio da un vespista che stimo parecchio e che, tra l’altro, ha pure acquistato la 1ª edizione del mio ultimo libro: non faccio il suo nome per una questione di riservatezza, l’educazione me lo impone. Lui mi scrive, grosso modo, che siccome mi considera uno dei grandi viaggiatori della storia vespistica, gli farebbe piacere se condividessi ciò che ha da dirmi. Ma che cosa? Sul nostro social network sta circolando un’iniziativa vespistica nata per sostenere Ilario Lavarra, giacché dal 16 settembre 2017 sta girando il mondo con una Vespa: attualmente è il vespista con più chilometri percorsi in un solo viaggio, più di chiunque altro. Mi è stato chiesto di perorare questa iniziativa, spiegando che i sogni vanno alimentati con il fuoco della passione e non spenti con l’inedia e il tedio. Il principio è quello di supportare Ilario nel suo progetto di viaggio, per un periodo stabilito – che magari potrebbe essere di sei mesi –, o per una tantum. Perché no? Sono d’accordo, seppure io non sappia in quanto consiste in soldini questo contributo e, da parte mia, non vorrei passare né per uno sbruffone né per un tirchione… ma preferirei una via di mezzo stando sulla stessa lunghezza d’onda degli altri. Tuttavia, leggo che si parla di cifre davvero esigue… si parla di spiccioli, per intenderci; ma chi lo sa?

Mi chiedo queste cose, perché ho una proposta fresca da proporre… nata proprio da questa idea. Come sostegno a Ilario Lavarra, che ne dite se io contribuissi in parte attraverso il mio ultimo libro pubblicato quest’anno? Mi spiego: Della 2ª edizione di “Mezzo secolo rincorrendo il mondo – Nei viaggi la Vespa fu il primo amore... poi venne il resto”, fatta con Youcanprint’, attualmente dispongo di 27 copie valide per la vendita.

In concreto, che cosa si potrebbe fare? Per ogni copia che vendo dirotto 5 euro a Lavarra, e quindi, a conti fatti, vendendo tutte le 27 copie darei 135 euro a Ilario. Considerando che il libro ha 564 pagine e il prezzo di copertina è di € 34, ebbene io lo venderei con due moduli diversi. Ossia, chi l’acquisterà direttamente da me ne beneficerà di uno sconto del 20,58%: 27 € per chi lo ritirerà di persona e 32 in caso di spedizione postale (con la formula ‘pieghi di libri raccomandato’, che è più sicura rispetto all’altra).

E poi, al termine delle 27 copie che si farà? A quel punto ci sarà da rimescolare un po’ le carte, perché potrei richiedere a ‘Youcanprint’ delle ristampe facendo attenzione che saltino fuori pur sempre i 5 euro a copia per Lavarra. C’è da dire che, in quel caso, varrà il discorso che più copie si prenoteranno in contemporanea e più il prezzo richiesto scenderà mediamente per copia. Ma questo è un discorso prematuro; dapprima è importante esaurire le 27 copie e poi si vedrà al momento opportuno come procedere.

In conclusione, se la cosa prendesse piede io penso che salti fuori un buon contributo per Ilario Lavarra. Per di più in questo libro lo nomino due volte. È importante, però, sottolineare una cosa fondamentale: saranno citati i nomi di chi acquisterà il libro, scrivendo che è grazie a loro che arriva il contributo di 5 euro per ogni copia venduta.

E come procederei con i versamenti a Ilario? Io penserei di adottare questo procedimento: ogni quindici giorni farei il punto della situazione, inviando – se ci sarà partecipazione – un bonifico bancario a Lavarra (di cui ho il Codice Iban e il suo nome completo è Ilario Stefano Sauro Lavarra) e, per essere precisi, stabilirei a priori le date fisse dell’invio. Per esempio, qualora ci fossero degli incassi andrebbero bene ogni giorno 15 e 30 del mese per gli invii e, nella causale, si scriverebbero i nomi degli offerenti. In maniera meticolosa invierò delle email con l’elenco completo di chi man mano contribuisca nel sostenere Ilario Lavarra e, inoltre, evidenzierò i vari CRO di tutti i bonifici bancari.

Si può fare? Dipende da voi. Per evitare equivoci, spiego che adottare un vespista come Ilario Lavarra è una cosa bella che invoglia a partecipare, ben altra è, eventualmente, adottare qualsiasi altro vespista: Lavarra sta facendo una cosa unica, ammirevole, gli altri invece fanno cose simili a un’infinità di vespisti… non c’è bisogno di aggiungere altro. Quest’ultimi non mi sento di adottarli, perché mi sembra esagerato solo pensarlo.

 

mercoledì 28 giugno 2023

LA 2ª EDIZIONE DEL MIO

6° E ULTIMO LIBRO

Dopo che alla fine di luglio del 2022 la Libreria Editrice Urso’ di Avola (in provincia di Siracusa) ha pubblicato la 1ª edizione di “Mezzo secolo rincorrendo il mondo – Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto”, eccoci con la 2ª edizione, che ufficialmente risulta pubblicata giovedì 22 giugno 2023, ossia quando è iniziata la fase di stampa. Le copie che ho prenotato le ho ricevute oggi, mercoledì 28, meglio di così non poteva andare. In occasione della 1ª edizione aveva aderito l’Associazione Sociale Culturale Strade da Moto, diventando Sponsor, e prenotando ben 70 copie. Per la 2ª edizione, invece, la situazione è stata più complicata e non ho trovato nessuno che facesse da Sponsor. Alla fin fine la 2ª edizione si è realizzata coinvolgendo ‘Youcanprint’, di Lecce. Una ristampa è l’occasione per qualche modifica e, infatti, in quest’ultima edizione c’è stato un aumento di 8 pagine portandole quindi a 560 mantenendo comunque lo stesso formato: cm 17 x 24. Youcanprint, però, ha aggiunto altre 4 pagine (le ultime in fondo) perciò il totale diventa 564. In questo libro c’è un calcolo da fare per me del tutto nuovo, con un numero di pagine divisibile per 4, anziché per 8 o per 16 come facevo di solito.

Per la richiesta di quest’ultimo libro ci si può rivolgere a Youcanprint, oppure direttamente a me: io ho 47 copie disponibili per chi ne facesse richiesta. Youcanprint avrebbe voluto fissare tra i 50 e i 53 euro il prezzo di copertina, ma io ho rifiutato considerandolo troppo alto e quindi impossibile da vendere. Allora si è scesi a 34 euro, però con la riduzione del mio guadagno al 5% (per la vendita sul loro sito si ridurrebbe dal 30 al 15%): a me va benissimo, anzi io scalerei ancora ma meno di così non si può. Il prezzo non è economico perché in ogni momento si possono stampare tutte le copie di libri richieste… anche se fosse una sola, senza rimetterci. Ecco spiegato il motivo di questo prezzo di copertina.

Tuttavia chi l’acquisterà direttamente da me ne beneficerà di uno sconto del 20,58%: ossia 27 € per chi lo ritirerà di persona e 32 in caso di spedizione postale (con la formula ‘pieghi di libri raccomandato’, che preferisco al semplice e classico ‘pieghi di libri” che sì costa 3,35 € di meno… solo che una dozzina di miei libri spediti non sono mai arrivati e quindi non mi fido più). Tra spedizione e busta la cifra totale per l’invio diventa 5 euro. Chi avrà modo di ritirare il libro di persona, o tramite un proprio conoscente, eviterà la spesa di spedizione. Preciso che fino al 2019 la spedizione andava bene, con il servizio “piego di libri” (o “pieghi di libri”, come dir si voglia), il cui costo è 1,28 € (dal 24 luglio 2023 diventato 1,35 €). Poi le Poste Italiane sono andate in tilt al punto tale che con questo modo di spedire non voglio più avere a che fare per non avere patemi. Tornando allo sconto mi sembra buono, che ne dite? Inoltre chi si rivolgerà a me avrà di nuovo in regalo la cravatta natalizia… che è stata assai gradita nella 1ª edizione. Oppure, ai nuovi acquirenti che verranno da me, potrei dare in regalo il libro “È meglio che vada sulle vie del mondo – Dalla Vespa allo zaino, dal sacco a pelo al trolley”, della serie… paghi quasi 1 e prendi 2.

A titolo informativo si sappia che richiedendolo invece Youcanprint, ai 34 euro ci sono da aggiungere 2,99 euro per la spedizione tramite un corriere: dalla ricezione dell’ordine e il pagamento, il libro si riceverà in circa 7 giorni lavorativi. Ed io, quanto ci guadagno per ogni copia comprata rivolgendosi a Youcanprint? Mi spetta 1,70 euro a copia per le vendite fatte fuori dalla loro sede (librerieAmazon, sagre, raduni, eccetera), e 5,10 euro per quelle comprate sul loro sito.

A ogni buon conto, chi intenda acquistarlo da me per il bonifico bancario faccia un copia e incolla del mio Codice Iban: IT80N0347501605CC0010246607. Nella causale si scriva: “Acquisto libro 2ª edizione – Nome Cognome”. Su ogni copia ci sarà la mia dedica, è ovvio. Informo chi legge che comunque ho ancora 18 copie in vendita della 1ª edizione, il cui prezzo di copertina è di 25 euro.Ritengo doveroso, infine, che spedisca una copia in omaggio sia a Mario Giachino sia a Pietro Stefani (dell’Associazione Sociale Culturale Strade da Moto), come riconoscenza per aver fatto da Sponsor nella 1ª edizione.

Dei miei libri ce ne sono due cui tengo tantissimo, mettendo in secondo piano gli altri quattro: parlo di “Papà, andiamo a Santiago? – Padre e figlia sul Cammino Portoghese” – per la sua bellissima impaginazione, con le pagine interne del tutto colorate, fatta da mia moglie Marika – e di quest’ultimo pubblicato adesso (perché raggruppa tutto quanto, e inoltre è sia scritto sia impaginato meglio degli altri). Curioso che gli ultimi miei tre libri pubblicati, compreso quello del Cammino, siano tutti dello stesso editore: Libreria Editrice Urso di Avola (in provincia di Siracusa). Aggiungo che questa 2ª edizione con Youcanprint è il Top, e supera perfino la 1ª edizione perché è ancora ben più curata.

Perché mi sono rivolto a Youcanprint, nonostante che nel novembre 2014 feci un e-book proprio sul cammino di Santiago detto qui sopra, di cui però ho un pessimo ricordo? Intanto completo questo argomento con una nota: Francesco Urso finalmente poi trasformò l’e-book in cartaceo; di sua iniziativa e senza che io lo chiedessi, nel marzo 2021 decise di pubblicarmelo stupendamente. Nove anni dopo l’infelice esperienza dell’e-book, Fabio Bianchi mi ha suggerito di rivolgermi Youcanprint (che io invece avevo dimenticato): ma stavolta la situazione è diversa, con una strada percorribile giacché io ho l’impaginazione già pronta per la stampa e senza che abbia la necessità dell’intervento di un Editor perché non ne ho bisogno. C’è una nota dolente: il prezzo di copertina l’avrei messo inferiore, ma non sta a me decidere.

Una cosa è certa: questa è l’ultima mia fatica editoriale (poi BASTA DAVVERO), ma c’è una cosa che mi sarebbe piaciuto fare: devolvere l’intero incasso delle vendite a qualche ‘Organizzazione No Profit’.

 

 

 

Sinossi del libro

In “Mezzo secolo rincorrendo il mondo – Nei viaggi la Vespa fu il primo amore... poi venne il resto” c’è quasi mezzo secolo di viaggi, per lo più fatti prima che ci fosse internet. Si parla dei viaggi compiuti su una vecchia Vespa 200 Rally alla volta sia di Capo Nord (1976) sia dell’India. Quest’ultima avventura, in sella alla solita e acciaccata Gigia, è durata 334 giorni verso Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal: 23.084 chilometri, dal 21 agosto 1977 al 20 luglio 1978. Si narra anche di autostop fatti nel deserto del Sahara su vari veicoli compreso un camion strapieno fino all’inverosimile, di viaggi faticosissimi su deteriorati tassì-brousse e su sovraffollati treni nell’Africa subsahariana, di navigazione dei fiumi dell’Amazzonia su malridotti battelli, autostop in Patagonia e nella Terra del Fuoco, esperienze nel profondo Cile, viaggi sulle Ande boliviane e peruviane, visita alla miniera di Potosì, disavventure in Madagascar, strane vicissitudini nelle Filippine, il Cammino Portoghese fatto assieme alla figlia adolescente, il ritorno in Portogallo ma stavolta con la moglie, l’autostop nel 1979 verso la Sicilia, l’incontro con il figlio di Roberto Patrignani, curiosità varie come il ritrovarsi dopo tre decenni con alcuni personaggi.

Oltre a questi racconti, sono pure incluse informazioni e consigli pratici da ritenersi preziosi per un giovane che voglia avventurarsi ovunque nel pianeta, senza appoggiarsi a una struttura organizzativa. Alcuni sono viaggi spartani e all’avventura, ma un’avventura semplice e più a misura d’uomo dove non è necessario trasformarsi nel Rambo della situazione. Giorgio di viaggi ne ha fatti parecchi, nei modi più impensabili, è passato dalla Vespa allo zaino (in entrambi i casi con il sacco a pelo appresso), alle scarpe da trekking, per poi trovarsi con il trainare un trolley. Ecco, qui sono raccontate le varie diversità della maniera di muoversi. Di tutti i libri di Càeran questo è il migliore, ed è il più completo e il più curato… di parecchio rispetto a prima, meglio perfino della prima edizione. Per tappe è arrivato alla meta, ossia pubblicare il libro che più lo rappresenti. Non farà altri libri sui viaggi perché è la sua opera omnia, essendo un armonioso intreccio delle precedenti pubblicazioni e con le innumerevoli modifiche certosine che lo arricchiscono. Più di così non ne sarebbe capace.

 

 

Scheda tecnica

– titolo:  “Mezzo secolo rincorrendo il mondo – Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto

– autore:  Giorgio Càeran

– editore: ‘Youcanprint

– pubblicato: nel giugno 2023 (2ª edizione)

– 564 pagine, con cucitura a filo di refe

– formato: cm 17 x 24 – copertina da 300 grammi con le alette larghe 9 cm

– battitura del testo e impaginazione grafica: Giorgio Càeran

– copertina: Marika Moreschi e Giorgio Càeran

– prezzo di copertina: € 34 (io però lo vendo a 27 euro, 32 in caso di spedizione postale)
– ISBN: 979-12-21481-47-1

 

 

Alcune considerazioni

Qual è stata l’accettazione riguardo a questo libro, tra le due edizioni? Finora c’è stato un solo Vespa Club che si è dimostrato magnanime nei miei confronti: il “Vespa Club Baucina – Vespisti a manetta” (distante circa 40 km da Palermo), che per il Natale 2021 mi acquistò 50 copie tra i miei libri, da distribuire ai soci. Nessun altro ha fatto tanto (neanche con delle copie scontate, come in questo caso). Una botta di vita isolata.

Al riguardo invece di chi è stato determinante per la pubblicazione della 1ª edizione, vi racconto una bellissima cosa che mi è capitata. Venerdì 11 novembre 2022, il mio sponsor editoriale mi ha invitato a presentare il libro a Cuneo. La mia riconoscenza verso Mario Giachino – presidente dell’Associazione Sociale Culturale Strade da Moto – è assai forte, pertanto ho accettato di partecipare alla presentazione, da lui organizzata nella “Libreria L’Ippogrifo” in Corso Nizza 1 (in pieno centro di Cuneo, a ridosso della Piazza Tancredi Galimberti). Per pigrizia di solito – diciamo al 99% dei casi – rifiuto questi avvenimenti, ma in questo caso era da accettare decisamente. Lì ho incontrato, oltre alla moglie di Mario (Rosanna Bosca), il vice presidente Pietro Stefani (con sua moglie Olga Vasilets, venuti da Padova). Oltre a loro ho conosciuto vari appassionati motociclisti, uno più simpatico dell’altro. Nell’occasione il Presidente di “Strade da Moto” mi ha regalato sia la maglietta dell’associazione sia la spilla, rendendomi socio onorario. Colgo l’occasione per dire che il sito Strade da Moto ( https://stradedamoto.it ) è fatto in maniera egregia: è fantastico e non lo dico per arruffianarmi, ma perché lo è davvero. Comunque la serata si è conclusa a tavola nel migliore dei modi in un posto caratteristico a una dozzina di chilometri dalla città, tra le specialità locali e storie di viaggi in moto. Dopodiché ho pernottato nell’ampia casa del generoso Mario Giachino, avendo accettato la sua ospitalità per una notte. È stata una piacevolissima esperienza... seppure sia stato imbarazzante che io non abbia mai pagato niente, perché ero l’ospite. Questa mia adesione è stata eccezionale (forse irripetibile) tanto è vero che se non fosse stato Giachino a propormela non avrei accettato. Io non intendo allontanarmi troppo da Milano o, tutt’al più, non lontano da Villa Rosa di Martinsicuro quando sono in villeggiatura in Abruzzo. Ho settantun anni suonati, perciò largo ai giovani per queste “escursioni” e, soprattutto, largo a chi ama stare sotto i riflettori.

Nel 2022 a stampa avvenuta c’è chi mi ha fatto un po’ di pubblicità, come Fabio Bianchi (sempre lui): a pagina 79 del suo libro “Letteratura Motociclistica Giovanile” (maggio 2022 – 254 pagine – Youcanprint) è gratificante leggere otto righe che mi coinvolgono. Lì ci sono anche le citazioni con i titoli di cinque miei libri pubblicati. Lo ringrazio per la considerazione. Fabio, tra l’altro, mi ha acquistato tre copie dell’ultimo mio libro e, per di più, tramite l’editore Francesco Urso ha comprato pure quello sul Cammino di Santiago che mi è stato pubblicato nel marzo del 2021.

Oltre a Bianchi segnalo che nel maggio 2023 Edi Fadelli ha pubblicato “L’asfalto sotto le ruote lungo le strade d’Europa – Viaggi e avventure dal Friuli in Vespa” (Amazon – 288 pagine ufficiali, ma che in realtà sono 294) e, per l’occasione, lui mi ha proposto di stilare la prefazione del suo libro (che gli auguro sia il 1° della serie…); beh un po’ mi ha sorpreso ma, nel contempo, mi ha fatto piacere la sua piena fiducia verso di me. Tra le sue pagine c’è un ampio spazio a me dedicato, in cui spiccano bellissime parole nei miei confronti: grazie, EdiPer di più lui ha prenotato due copie di questa mia seconda edizione, nonostante che abbia già comprato la prima edizione.

Riguardo alla prefazione è la seconda volta che ho l’opportunità di scriverla: la prima occasione fu per Flaviano Oliviero, nel dicembre del 2014, che me la chiese – tramite Enrico La Manna – per il suo libro Viaggio irpino in Vespa”. In entrambi i casi mi sono fatto contagiare con un certo fervore (cosa che mi capita solo quando c’è qualcosa che mi piace).

E ora un argomento venale: a conti fatti, qual è il mio guadagno? È ben difficile che io faccia le cose per avere un tornaconto economico: in primis metto l’entusiasmo e la riconoscenza (quando c’è, come nel caso di Cuneo); ma la rendita non la considero anche perché quando mai ci ho guadagnato qualcosa con i miei libri? Non mi è capitato, neanche una volta, ed è già un successo se pareggiassi i conti senza essere in perdita. Per comprendere meglio il mio modo di essere è bene che si leggano le 30 risposte alle varie domande a me rivolte, che si trovano in fondo a questo Blog, facendolo scorrere a mo’ di rullo.

Un’ultima nota: chiunque intenda comunicarmi un’opinione, un acquisto, una prenotazione o un’eventuale proposta, ebbene lo faccia tramite il mio indirizzo e-mail  giorgio.caeran@tiscali.it

Un abbraccio.

 

 

Mercoledì, 28 giugno 2023

 

sabato 3 dicembre 2022

Intervista

V’invito, per curiosità,, a vedere e a leggere questa lunga e colorita intervista che mi è stata fatta (pubblicata domenica 1° ottobre 2023 sul quotidiano online “Green Planet News”). È scritta dal suo Direttore, Daniele Del Moro, e richiede ben 58 minuti di lettura. Sostituisce quella del 3 dicembre 2022. Ecco il link, su cui cliccare: 

https://www.greenplanetnews.it/giorgio-caeran-il-mondo-raccontato-da-un-vespista-leggendario/?fbclid=IwAR3M3Ndip5pT-kigvYfCboM-IisYscbXZlcqj81KOPhplSNCE4j9ubudEEI

venerdì 22 luglio 2022

ECCO IL MIO 6° E ULTIMO LIBRO

Finalmente, il 22 luglio 2022, la Libreria Editrice Urso’ di Avola (in provincia di Siracusa) ha finito di pubblicarmi “Mezzo secolo rincorrendo il mondo - Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto”. E così si è andati in stampa con un volume corposo, composto da ben 552 pagine per un formato di cm 17 x 24: cosa che ha fatto scappare tutti gli editori (tranne uno) per i forti costi, con il timore – assai concreto – di non recuperare le spese sostenute. È stata una mia scommessa contro tutto e tutti (o quasi): dall’inizio ho contato sulla fiducia di appena tre persone, le uniche che all’inizio (più di un anno fa) hanno creduto in me quando era ancora una semplice idea: parlo di Giuseppe Pizzo, Andrea Costa e Roberto Pacor. Oltre a loro c’era stato il vuoto, alimentato soprattutto dall’esagerato numero di pagine non consono con i libri moderni. Io avevo un concetto preciso: per questo libro non volevo spendere niente e piuttosto avrei rinunciato… ma ero determinato e le avrei tentate tutte prima di alzare bandiera bianca. Un editore mi aveva detto che il mio è un prodotto anti commerciale e nel mercato attuale è di difficile collocazione. È una cosa troppo voluminosa e quindi scomoda da vendere, perché le regole dell’editoria italiana attuale – che si dirige in libri sempre più corti a causa del poco tempo del lettore medio d’oggi – impongono dei tetti massimi da non superare. Tutto ciò lo sapevo già in anticipo, tuttavia volevo pure infrangere il pensiero comune considerando che solo i pesci morti nuotano seguendo la corrente. Nonostante la missione impossibile io non ho ceduto: del resto sono sempre stato un tipo poco arrendevole, sia nei viaggi sia nei progetti… e non mi spaventano le avversità.

Questo libro non sarebbe nato senza un doppio contributo: dapprima da parte di 35 persone con le loro prenotazioni alla cieca, e soprattutto grazie a Mario Giachino dell’Associazione Sociale Culturale Strade da Moto che ha prenotato 70 copie. È merito dell’Associazione motociclistica che è andato in porto questo progetto cui ci tenevo tantissimo. Chiedo scusa ai miei sostenitori che con largo anticipo si sono prenotati le proprie copie: i primi sei sin da febbraio, è invece del 19 aprile il sostanzioso – e indispensabile – contributo dell’Associazione. Purtroppo in litografia la stampa è stata frenata dagli ordini arretrati, da qualche lentezza e, soprattutto, dal periodo elettorale con il conseguente gran lavoro di stampa che le tipografie hanno dovuto affrontare. Insomma, ci sono stati dei rallentamenti facendo slittare da giugno alla terza decade di luglio la chiusura della lavorazione – e addirittura al 29 luglio il possesso del libro –, creando quindi un inconveniente assai imbarazzante (a tal proposito avevo ricevuto alcune richieste di chiarimenti sul perché di questi ritardi ai quali, però, io non sapevo rispondere). Eh, già; la procedura di stampa è stata simile a un parto ritardato di un mese, ma di certo non è stata colpa mia. Sorry.

Ho qui ottenuto due prefazioni: una di Riccardo Costagliola (Presidente “Fondazione Piaggio” e quindi del “Museo Piaggio”) e l’altra di Luca Gianotti (guida di viaggi a piedi e tra i fondatori della “Compagnia dei Cammini”); inoltre c’è una riflessione di Tiziano Cantatore (Direttore della rivista “Mototurismo”).

C’è chi mi ha fatto notare un punto negativo in questo libro, ossia il corpo piccolo usato… ma non potevo farne a meno. Io con i lunghi testi punto sempre su un corpo 10 (seppure è un po’ problematico per gli ipovedenti), altrimenti diventa poi un’enciclopedia. Del resto anche in tutti i miei precedenti libri ho usato il corpo 10, tranne nel 3° (È meglio che vada sulle vie del mondo – Dalla Vespa allo zaino, dal sacco a pelo al trolley”) ma solo perché non l’ho scelto io. Poi, però, l’editore si era lamentato delle 540 pagine. Faccio notare che in quel caso presentai una mia bozza che aveva lo stesso formato (cm 15 x 21); la differenza tra le due impaginazioni è che quella da me data in visione era composta di 352 pagine, pur inserendo le stesse identiche cose ma impostate in un modo del tutto diverso: solo che poi a Verona le pagine si sono moltiplicate fino ad arrivare al 53% in più. La Aletheia Editore ha preferito un corpo più grande e quindi c’è stato un consistente numero di pagine in più. Forse si ha solo utilizzato il corpo standard, in uso per tutti i libri da loro pubblicati. Insomma, io con lo stesso lavoro avrei fatto risparmiare un po’ di soldi… ma va bene anche così, l’importante però è che poi non ci si lamenti dell’aumento dei costi, come invece mi si è fatto notare in tono pesante (come se fosse colpa mia!). Adesso mi è automatico pensare che con questo mio 6° libro, se avessi adottato un corpo 13 (o anche un 12), quante pagine sarebbero diventate? È meglio non pensarci e, comunque, esistono gli occhiali.

Vabbè, si consideri che chiunque volesse avere questo libro sappia che il costo è di 25 euro (30 in caso di spedizione postale). 

Riguardo a “Ciccio” Francesco Urso, il mio editore, c’è una curiosità da svelare. A Milano io abito all’ultimo piano di un condominio e nel ballatoio comune oltre al mio c’è un altro appartamento che, alla fine del 2021, è stato acquistato da un simpatico avvocato nativo di Villa San Giovanni, dove nacque anche suo padre; sua madre invece è nata a Noto, una decina di chilometri da Avola (entrambe in provincia di Siracusa). Ebbene, la sorella di sua madre ha sposato un venditore di tessuti di Avola – costui è quindi lo zio del mio dirimpettaio – che è il vicino di casa e di giochi (fino ai suoi vent’anni) del mio editore e tuttora sono ancora in ottimi rapporti. Che coincidenza: Avola mi è vicina.

                       

Scheda tecnica 

– titolo:  “Mezzo secolo rincorrendo il mondo - Nei viaggi la Vespa fu il primo amore… poi venne il resto

– autore:  Giorgio Càeran

– editore:  “Libreria Editrice Urso”

– pubblicato: nel luglio 2022

– 552 pagine

– formato: cm 17 x 24

– ci sono due prefazioni: una di Riccardo Costagliola (Presidente ‘Fondazione Piaggio’ e quindi del ‘Museo Piaggio’) e l’altra di Luca Gianotti (guida di viaggi a piedi e tra i fondatori della ‘Compagnia dei Cammini’)

– prezzo di copertina: € 25 (costa 30 euro con la spedizione postale)

– ISBN: 978-88-6954-354-8

 

Il link di questo blog è: https://caeran-libro-da552pagine.blogspot.com/ 

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